8, 5 e 2 per mille dell’Irpef: tutto quello che c’è da sapere

Le aliquote dell’addizionale comunale all’Irpef in Italia sono una componente fondamentale del sistema fiscale nazionale. I cittadini italiani si trovano spesso a confrontarsi con queste percentuali, espresse in millesimi, che possono variare da comune a comune. Questo articolo intende fornire una panoramica completa su cosa rappresentano le aliquote di 8, 5 e 2 per mille dell’Irpef, illustrando il loro impatto sui redditi e le modalità di applicazione.

Cosa sono l’8, il 5 e il 2 per mille?

Le quote dell’8×1000, 5×1000 e 2×1000 sono strumenti fiscali che permettono ai contribuenti italiani di destinare una percentuale della propria IRPEF a diversi enti benefici. Queste misure offrono la possibilità di supportare enti religiosi, organizzazioni non profit, partiti politici e molte altre categorie, senza costi aggiuntivi per il contribuente. La confusione tra queste opzioni è comune, ma è fondamentale capire le differenze e le modalità di destinazione per fare scelte consapevoli.

Non si tratta di una donazione aggiuntiva, ma di una destinazione preferenziale di imposte già dovute. Questo meccanismo consente ai contribuenti di influenzare direttamente l’utilizzo di una parte delle loro imposte, contribuendo a cause di loro interesse. Le scelte per queste destinazioni non sono alternative tra loro ma si possono esprimere tutte e tre le preferenze contemporaneamente. La destinazione delle quote dell’8×1000, 5×1000 e 2×1000 è una facoltà concessa ai contribuenti, non un obbligo. Ciò significa che ognuno può decidere liberamente se esprimere una preferenza e a chi destinare le proprie imposte. Non esprimere alcuna scelta non comporta sanzioni né costi aggiuntivi e la quota verrà distribuita secondo criteri generali stabiliti dallo Stato o dalle confessioni religiose.

La differenza tra le tre risiede principalmente negli enti beneficiari e nelle finalità di utilizzo. L’8×1000 può essere destinato allo Stato o a confessioni religiose che abbiano stipulato un protocollo d’intesa. Questa scelta supporta progetti umanitari, assistenziali o legati al culto. Il 5×1000 viene invece indirizzato a enti del Terzo Settore, organizzazioni di ricerca scientifica, universitaria e sanitaria, associazioni sportive dilettantistiche e comuni di residenza. Il 2×1000 è riservato ai partiti politici iscritti nel registro ufficiale e alle associazioni culturali. Mentre il 5×1000 e il 2×1000 si concentrano su supporto sociale e culturale, l’8×1000 ha una forte componente religiosa o statale.

Modalità di destinazione

La destinazione delle quote avviene attraverso la dichiarazione dei redditi, utilizzando il Modello 730 o il Modello REDDITI. I contribuenti devono apporre la propria firma nell’apposito riquadro e, nel caso del 5×1000 e del 2×1000, indicare anche il codice fiscale dell’ente prescelto. Anche chi non è obbligato a presentare la dichiarazione dei redditi può esprimere la propria scelta utilizzando la scheda allegata alla Certificazione Unica (CU), consegnandola poi presso un ufficio postale, un CAF o tramite il servizio telematico dell’Agenzia delle Entrate.

La procedura di assegnazione delle quote avviene in modo semplice e diretto durante la compilazione della dichiarazione dei redditi. Per l’8×1000, basta apporre la firma nell’apposito riquadro, indicando eventualmente la confessione religiosa prescelta. Per il 5×1000 e il 2×1000, oltre alla firma, è necessario inserire il codice fiscale dell’ente beneficiario.

Utilizzo dell’8×1000

L’8×1000 può essere utilizzato per diverse finalità, a seconda che sia destinato allo Stato o a confessioni religiose. Se destinato allo Stato, può finanziare progetti sociali o umanitari in cinque settori principali: lotta alla fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati e minori stranieri non accompagnati, conservazione dei beni culturali e ristrutturazione di immobili scolastici pubblici.

Se destinato a confessioni religiose (qui l’elenco completo di tutte quelle ammesse), le finalità possono variare, ma generalmente includono scopi umanitari, assistenziali e religiosi. La Chiesa Cattolica, per esempio, utilizza questi fondi anche per il sostentamento del clero e le funzioni religiose.

Utilizzo del 5×1000

Il 5×1000 viene destinato a una varietà di enti e progetti che promuovono il benessere sociale. Tra i beneficiari troviamo enti del Terzo Settore, organizzazioni che si occupano di ricerca scientifica e sanitaria, università, comuni di residenza e associazioni sportive dilettantistiche.

La scelta del 5×1000 permette ai contribuenti di sostenere direttamente attività che ritengono importanti, come la ricerca medica o iniziative locali. Per esempio, per destinare il 5×1000 alla onlus di clown del soccorso speciale Teniamoci Per Mano APS, che porta gioia e magia nei reparti di pediatria, oncologia, basta leggere le istruzioni a questa pagina spiegate in base al modulo (730, la Certificazione Unica o Modello Redditi) che si dovrà compilare.

Utilizzo del 2×1000

Il 2×1000 è specificamente dedicato ai partiti politici iscritti nel registro ufficiale (attualmente 29) che sono elencati nelle istruzioni del modello 730. Questa quota rappresenta un modo per i contribuenti di sostenere la vita politica del paese, finanziando partiti che rispecchiano le loro idee e valori.

Per essere incluso, un partito deve dimostrare che il suo statuto rispetta determinate regole legislative riguardanti sia il funzionamento interno che la rendicontazione finanziaria. Secondo i dati del Ministero delle Finanze del 2021, solo il 3,3% dei contribuenti ha scelto di destinare il 2 per mille a un partito politico. Questo basso tasso di partecipazione può essere attribuito alla scarsa conoscenza della misura, attiva dal 2014, e alla preferenza di molti di non finanziare alcun partito, anche se consapevoli della possibilità.

Dati statistici sulle scelte espresse

Negli ultimi anni, una parte significativa dei contribuenti ha scelto di destinare l’8×1000, il 5×1000 e il 2×1000. Per esempio, nel 2017, il 41,79% dei contribuenti ha espresso una scelta per l’8×1000. Questo dato è leggermente diminuito negli anni successivi, con il 41,20% nel 2018 e il 40,47% nel 2019 . La Chiesa Cattolica è il maggior beneficiario dell’8×1000, ricevendo la maggior parte delle preferenze, seguita dallo Stato e da altre confessioni religiose.

Modalità di donazione per chi non presenta la dichiarazione dei redditi

Anche i contribuenti che non sono obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi possono destinare il loro 8×1000, 5×1000 e 2×1000. La Certificazione Unica (CU) include una scheda apposita per esprimere queste preferenze. Basta compilare la scheda, inserirla in una busta chiusa con l’indicazione “Scelta per la destinazione dell’otto, cinque e due per mille dell’IRPEF” e il proprio codice fiscale, e consegnarla presso un ufficio postale, un CAF o tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate. Questo permette anche a chi non presenta la dichiarazione dei redditi di partecipare attivamente alla destinazione delle proprie imposte.

Conclusione

Comprendere le differenze tra 8×1000, 5×1000 e 2×1000 è fondamentale per i contribuenti che desiderano esercitare un maggiore controllo sull’utilizzo delle proprie imposte. Queste misure offrono la possibilità di sostenere una vasta gamma di enti e progetti, dai partiti politici alle organizzazioni di ricerca, dalle associazioni culturali ai progetti umanitari. Scegliere di destinare una parte delle proprie imposte a queste finalità può fare una differenza significativa, contribuendo al benessere sociale e culturale del paese. È quindi importante informarsi e fare scelte consapevoli durante la dichiarazione dei redditi.

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