Dovete scegliere i colori per il vostro arredamento: avete mai pensato a quanti aspetti bisognerebbe valutare prima di acquistare una tenda arancione anziché blu? No, non si tratta soltanto di gusti e preferenze personali, ma anche della diversa percezione del colore all’interno di una data cultura, di un certo territorio, in un preciso contesto sociale e così via.
Le varie tinte inoltre possono avere molteplici effetti sulla psiche umana e non a caso alcuni colori si adattano bene soprattutto a certi ambienti (mai sentito parlare di cromoterapia?).
Analizziamo quindi il problema in maniera approfondita: chissà quante cose nuove potremmo apprendere e chissà quante di queste utilizzeremo per rimodernare casa!
I colori: cosa dobbiamo sapere?
Lo spettro cromatico viene di solito ripartito dagli addetti ai lavori in tre macrocategorie: distinguiamo così i colori caldi, le tinte fredde ed i cosiddetti toni neutri. Al primo gruppo appartengono le varie gradazioni del giallo, dell’arancione e del rosso, insomma tutte quelle cromie capaci di trasmettere un senso di accoglienza e, per l’appunto, di calore.
Nella seconda categoria includiamo invece i verdi ed i blu, ossia colori molto rilassanti, ma volendo anche atti a comunicare un certo senso di distacco.
Dei neutri infine fanno parte i cosiddetti non colori ossia il bianco ed il nero, tutte le tonalità di grigio, di avorio e di tortora. Però come scrive Totaldesign sul suo sito, a volte è necessario ravvivare questi ambienti e “creare un bel contrasto con mobili o colori troppo tenui e neutri“, cosa che al fucsia può venire molto bene.
Dato che l’ambiente si crea anche attraverso i colori, nel momento in cui decidiamo di rinnovare casa dobbiamo sempre avere l’accortezza di non mischiare troppe tinte. Alla lunga il nostro occhio percepirebbe infatti questa accozzaglia cromatica come stancante o caotica, senza dubbio disarmonica e poco piacevole. Non è un caso del resto che gli arredatori di interni tendano a non avvicinare mai più di due o tre colori per stanza tenendo comunque conto dei significati intrinseci e delle emozioni che ciascuna tinta racchiude in sé o è in grado di trasferire all’animo dell’osservatore.
Un esempio? I toni caldi, quindi il giallo, il rosso e l’arancione, sembrano quasi stimolarci a produrre, ci fanno percepire la presenza di un ambiente rassicurante ed in cui è facile concentrarsi. Queste tinte, a detta di alcuni, possono rendere più semplice il processo digestivo, lo studio e persino la risoluzione di piccoli problemi di inappetenza. Non stupisce quindi che gli addetti ai lavori riservino queste cromie agli studi, soprattutto laddove si svolgano dei lavori creativi, alle cucine ed alle sale da pranzo. Questi colori però se mal utilizzati possono anche appesantire un ambiente: da qui la necessità di abbinarli soprattutto al bianco.
I toni chiari e molti neutri invece creano l’illusione di spazi maggiori, puliti ma vagamente asettici. Da qui l’impiego in pubblici uffici o in ospedali.
I colori freddi sono d’altro canto capaci di accentuare la percezione delle profondità, di agevolare l’introspezione e di agire su piccoli problemi di circolazione. Da qui il frequente impiego nei bagni, nelle camere da letto ed ancora una volta negli studi.
Colori secondari e terziari per finire possono avere caratteristiche diverse a seconda che si avvicinino più ad una o all’altra delle tinte da cui si originano.
La percezione culturale
Diversi sono i messaggi che un colore può veicolare a seconda che si faccia riferimento a culture occidentali od orientali.
Alle nostre latitudini le varie cromie hanno avuto nel tempo fortuna diversa in relazione alla possibilità di ottenerle naturalmente o meno con una certa facilità. Molte tinte quindi sono state indissolubilmente legate allo scorrere del tempo, a cerimonie religiose ed a precisi messaggi politici.
In oriente invece si è privilegiata una linea di pensiero meno pratica e più spirituale, più riflessiva e meno sequenziale.
Qualche curiosità cromatica
Uno dei colori più amati in assoluto sembrerebbe essere il blu. Questa tinta è stata frequentemente associata al concetto di eleganza e scelta per confezionare abiti importanti. Spesso, come abbiamo già accennato, tale colore viene utilizzato per i bagni e le camere da letto oppure per le zone creative di casa ed ufficio.
L’azzurro, uno dei suoi derivati, conserva tutta l’eleganza del precedente tono cromatico e va in genere abbinato alle gradazioni del bianco, del mattone, del verde, del viola o del blu. Viene utilizzato anch’esso per le zone studio, per i salotti e le stanze da letto. Tra le tante tonalità riconducibili a questo colore ricordiamo il tipico azzurro provenzale.
Il rosso invece si usa in piccole dosi in cucina (non a caso) o nella pittura delle pareti a cui comunque si alterneranno altre cromie. Si tratta di una tinta forte, calda, a tratti aggressiva e sicuramente molto decisa che stimola l’appetito, ma che altera il nostro umore innalzando il numero di battiti cardiaci.
Il giallo invece illumina ed accoglie. Spesso, un po’ come il verde, viene utilizzato per tinteggiare o arredare le camerette dei bambini o, nelle sue gradazioni più intense, per cucine, soggiorni e stanze da pranzo.
Attenzione: esistono infinite sfumature di uno stesso colore. Per essere sicuri di non dover fare i conti con equivoci di sorta meglio fare riferimento alla mazzetta Pantone.