L’occupazione giovanile è da sempre una spina nel fianco del nostro paese, che fatica ad inserire le nuove leve nel mercato del lavoro. Anche per il 2020 i dati a livello nazionale del mercato complessivo del lavoro non sono confortanti.
In Liguria le cose vanno più o meno allo stesso modo ma a stare peggio sono i giovani, che non riescono a trovare un lavoro stabile e continuativo.
Situazione del mercato giovanile del lavoro
Nel 2020 il calo dei giovani occupati in Liguria si è attestato sul 5,9% un dato superiore a quello della media nazionale che si è fermato al 5,1%. La differenza rispetto agli over 35 che non trovano impiego è tanta, visto che in questo caso il dato si ferma allo 0,3%.
L’unica nota positiva in un mare di dati che devono mettere in allarme è quella relativa ai contratti di apprendistato. In Liguria continuano a resistere e a rimanere attivi più che altrove. Il tasso di disoccupazione giovanile spicca in particolare nella provincia di La Spezia, che si colloca al secondo posto a livello nazionale. La disoccupazione ha subito un incremento pari all’11%, facendo peggio soltanto di Benevento (+11,7%).
Anche a Ponente le cose non sembrano andare meglio, con Imperia tra le città peggiori per quanto riguarda la maggior riduzione del tasso occupazionale giovanile, meno 7,9%, e ha alle spalle soltanto Fermo e Siracusa. Inoltre si piazza sempre al terzo posto per essere la città italiana con il maggior aumento del tasso di inattività tra 15 e 29 anni.
Misure per l’occupazione giovanile
Per contrastare lo stallo e l’assenza così marcata di sbocchi professionali per i giovani, le politiche sociali devono puntare a misure che favoriscano l’inserimento nel mondo del lavoro. Tra queste ci sono i corsi di formazione organizzati da Asfor che permettono la specializzazione in un dato ambito, modo tra i più proficui per acquisire le competenze lavorative che pochissimi giovani hanno.
Solo con un’adeguata preparazione, volta anche all’acquisizione e alla conoscenza dei nuovi strumenti digitali e delle nuove tecnologie, i giovani potranno entrare nel mondo del lavoro da protagonisti.
Cos’è il piano Garanzia Giovani
Tra i progetti più interessanti sui quali la regione Liguria intende puntare per facilitare l’inserimento dei giovani sul mercato del lavoro c’è il piano europeo Garanzia Giovani. Insieme ad altre misure volte all’orientamento, alla formazione e all’ingresso nel mondo lavorativo, questo programma si rivolge ai neet (Not in Education, Employment or Training), ovvero quei giovani che non lavorano e nemmeno studiano, di età compresa tra i 15 e i 29 anni.
Proprio questa fascia di età è quella che vede il futuro tutt’altro che brillante, visto che non sono pochi coloro che non hanno un’occupazione e ancor meno una preparazione scolastica sufficientemente adeguata. Per accedere alle misure di Garanzia Giovani occorre essere residenti in Italia ma possono aderire anche coloro che soggiornano nel nostro Paese e sono cittadini europei o extracomunitari.
Lo stanziamento di fondi per questa misura è di 12,3 milioni di euro, che saranno suddivisi in vari settori. Circa 3 milioni di euro andranno ad interessare la formazione per favorire l’ingresso giovanile nel mondo lavorativo ed 1 milione sarà destinato al servizio civile regionale. Con questi fondi verranno organizzati 185 corsi formativi da 50 a 400 ore, tutti destinati ai giovani fino ai 29 anni di età.
Le altre misure della regione Liguria pro occupazione giovanile
Si chiama “Restart, formazione e lavoro, misure per l’occupazione giovanile” il piano predisposto dalla regione Liguria per incentivare l’ingresso dei giovani nel complesso mercato del lavoro. Di esso fanno parte quasi 15 milioni di euro provenienti da fondi europei che andranno indirizzati in special modo alla formazione ma anche alle assunzioni. Verranno previsti infatti dei bonus per le imprese, in modo che sia per loro più snella l’assunzione dei cosiddetti neet.
Ed infine c’è Match Point, una misura che favorirà e valorizzerà lo stage. In questo caso gli enti che fanno formazione e le imprese daranno vita a progetti specifici congiunti da presentare alla regione. Il termine per la presentazione dei progetti è il 31 dicembre 2021.
Giovani e lavoro
Che l’Italia non sia un Paese per giovani è risaputo e lo dimostrano i tanti cervelli in fuga che preferiscono altri lidi per la loro crescita professionale e anche per costruirsi una vita. La Liguria, regione che più di altre invecchia, sa bene che non garantire un futuro stabile alle nuove generazioni equivale a una grande sconfitta.
Per fare in modo che diventi bello vivere in Liguria per i giovani sono necessari una qualità della vita dignitosa e un lavoro gratificante. Non invertire la rotta significa non prendersi la giusta cura dei propri giovani, che rispetto ad altri loro coetanei appaiono poi vittime della precarietà, della scarsa qualificazione e anche dell’invisibilità sociale.