Gli errori da evitare quando si compra casa

Commettere degli errori quando si compra casa: è forse questa una delle più grandi paure che attanaglia i futuri proprietari immobiliari.

Del resto l’acquisto di un appartamento rappresenta sempre il raggiungimento di una tappa epocale nella vita di una persona normale: si spendono grosse cifre, ci si impegna a restituire prestiti di una certa consistenza e così via. Tanta paura insomma è più che giustificata, anche perché in effetti sono in molti a commettere piccoli e grandi errori in sede di acquisto.

Volete degli esempi? In calce troverete alcuni degli abbagli statisticamente più diffusi.

Non consultare il notaio prima di firmare

I documenti per l’acquisto di una casa sono, come potete immaginare, tanti e complessi. Per questo motivo, soprattutto se non si è pratici di burocrazia e dintorni, è sempre bene farsi accompagnare da un notaio.

L’ufficiale giudiziario infatti potrà verificare che tutti i documenti relativi alla compravendita siano in ordine e che non ci siano inghippi di cui, senza la sua presenza, ci accorgeremmo purtroppo soltanto a cose fatte.

Non fare bene i conti

Molti di noi non hanno la più pallida idea di quali siano i principali meccanismi che regolino il mondo della finanza. Quando si acquista una casa purtroppo questo tipo di lacuna culturale non manca di farsi sentire.

Parecchi, ad esempio, non tengono conto del fatto che al costo dell’immobile bisogna aggiungere un buon 10%. Tale extra deriva dalla necessità di far fronte a tutta una serie di spese accessorie: dall’IVA alle tasse catastali, dall’imposta di registro alle spese notarili. Ma non è ancora tutto purtroppo.

Accendere un mutuo significa avere a che fare con delle spese accessorie. Si tenga conto che l’imposta ipotecaria, tanto per dirne una, è pari a circa il 2% dell’importo finanziato. Molte banche poi impongono ai loro clienti di sottoscrivere un’assicurazione sul mutuo ed anch’essa non è di certo gratuita.

Chiedere un mutuo con molte rate

In tanti pensano che, accendendo un mutuo, sia sempre meglio corrispondere mensilmente alla banca una rata molto bassa. In questa maniera, qualunque imprevisto dovesse verificarsi, stringendo un po’ i denti si potrebbe sempre provvedere al versamento e non si rischierebbe di perdere l’immobile.

Il problema è che oltre i 25 anni di mutuo gli interessi annessi al prestito ammontano a cifre esagerate. Insomma: si acquisterebbe una casa spendendo molto di più di quanto effettivamente non valga.

Di contro è vero anche che la rata del mutuo sommata ad altre spese fisse quali i prestiti personali, le ulteriori rate finalizzate all’acquisto dell’auto et similia, non dovrebbero mai superare il 30% delle entrate fisse del contraente. Anche in questo caso quindi è bene ponderare le proprie scelte.

Non considerare le spese extra

Un altro errore molto comune è quello di sottovalutare il peso di ulteriori esborsi da sostenere una volta acquistata la nuova casa. Un esempio? Le spese condominiali. Un esempio più gravoso? La manutenzione dell’immobile e degli eventuali spazi comuni presenti in un residence o simile.

C’è poi da considerare qualcosa a cui, a torto, solitamente si dà poco peso: l’acquisto dei mobili. Cambiando casa è probabile che si decida anche di rinnovare l’arredamento perché ormai fuori moda o perché i vari pezzi che lo compongono cominciano a dare segni di cedimento. In alcuni casi si è addirittura obbligati a sostituire in toto la mobilia dato che non è detto che le misure della vecchia casa coincidano in tutto e per tutto con quelle del nuovo appartamento.

E se poi si verificassero degli imprevisti? E se poco tempo dopo l’acquisto della casa fossimo costretti a cambiare auto? Meditate gente meditate e soprattutto tutelatevi.

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