Nokia-Microsoft, successo strategico, ma i mercati si lagnano

Se dal punto di vista strategico, l’operazione Nokia-Microsoft sembra destinata a riscuotere successo nel corso del tempo, non lo è stata altrettanto – almeno in questi primi giorni – da quello finanziario. Gli investitori di Wall Street hanno votato pollice verso rispetto al cospicuo investimento realizzato dal gigante di Redmond, facendo perdere la bellezza di 4 punti percentuali al titolo.

La preoccupazioni dei finanzieri internazionali verte soprattutto sul pesante onere di cassa che nell’immediato si abbatterà su Microsoft. Il titolo si mostrerebbe in questa maniera scarsamente profittevole e incapace di distribuire gli attesi dividendi agli investitori grandi e piccoli. Il fatto poi che due anni fa Microsoft avesse già impiegato le proprie risorse per acquistare un gigante del calibro di Skype, non ha certo contribuito a vedere di buon occhio quest’altra manovra di assimilazione.

Ma i mercati finanziari è noto come siano governati dagli umori del momento e come siano suscettibili a cambiamenti nel giro di pochissimo tempo. È naturale che Microsoft non abbia potuto rinunciare all’acquisizione di Nokia in ottica strategica. E, in effetti, per ciò che riguarda le quotazioni della casa finlandese hanno fatto registrare un vertiginoso +40%, propiziandone lo scambio sui mercati finanziari con uno scarto positivo rispetto al giorno prima di più di un dollaro e mezzo (da 3,9 a 5,5 dollari).

C’è da dire che anche per Nokia sono lontani i tempi in cui viveva nella bambagia, trattando il proprio titolo alla “modica” cifra di 40 dollari per azione. Dopo il lancio dei dispositivi Apple e la conseguente rivoluzione del mercato mobile, Nokia non è stata in grado di reggere il colpo, generando ulteriore sfiducia con l’inadeguato sistema operativo Symbian. Dopo averlo visto precipitare al minimo storico di 2 dollari, i detentori del titolo possono oggi assaporare questo piccolo successo e guardare al futuro con fiducia.

Comunque, il veterano Steve Ballmer ha tenuto a precisare che tutte le potenzialità dell’investimento Nokia devono dispiegarsi nel medio periodo e i risultati più significativi per Microsoft si potranno vedere nei prossimi cinque anni. Inoltre, egli ha voluto prendersi la responsabilità di quella che sembra l’ultima grossa mossa sul mercato della casa di Redmond, affidando al proprio successore – ancora ignoto al pubblico – il dovere di consolidare il quadro e di far riemergere Microsoft dalle ceneri del mercato mobile.

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