Salvavita che scatta: cosa bisogna fare?

Capita spesso e capita soprattutto nei momenti meno indicati: il salvavita scatta e noi rimaniamo senza corrente elettrica. Che fare in questi casi? Sicuramente non ascoltare l’istinto: raggiungere subito il quadro elettrico e riattivare il sistema potrebbe infatti non rivelarsi esattamente una buona idea. D’altra parte tale dispositivo può attivarsi per svariati motivi più o meno gravi, a volte persino molto pericolosi.

Alla luce (è proprio il caso di dirlo) di quanto sinora affermato non ci resta quindi che porci una domanda: cosa fare quando scatta il salvavita? Cerchiamo subito di capirlo.

Salvavita: di cosa si tratta?

Prima di toccare un salvavita sarebbe forse meglio sapere bene cosa sia e come funzioni: già questo potrebbe aiutarci a distinguere i casi in cui non è consigliabile riattivarlo dopo un blocco dai casi in cui per usufruire nuovamente della corrente non dovremo far altro che abbassare la levetta.

Iniziamo col dire allora che il salvavita è un interruttore magnetico differenziale. Probabilmente questa definizione è tutt’altro che esplicativa per molti lettori quindi, traducendo, diremo che esso non è che un dispositivo di sicurezza la cui presenza è ormai prescritta dalla legge in tutti gli edifici (si faccia in tal senso riferimento alla norma CEI 24-8 che addirittura vorrebbe che in alcuni particolari casi ce ne fossero due per ogni unità abitativa). Il dispositivo in esame agisce interrompendo momentaneamente l’erogazione di energia elettrica e scaricando la stessa a terra in caso di potenziale pericolo.

Il salvavita si compone  innanzitutto di un relè differenziale, vale a dire di un meccanismo in grado di controllare la tensione elettrica entrante ed uscente. Questo, rilevata una differenza di tensione  eccessiva ed interpretatala come sicuro segnale di un elettrodomestico vittima di dispersione, farà sì che il salvavita scatti. In queste circostanze infatti, se così non fosse, gli utenti potrebbero avere a che fare con pericolose scosse elettriche.

L’oggetto qui in esame si compone poi di un interruttore magnetico utile ad impedire incidenti nel caso in cui dovesse verificarsi un cortocircuito o si entrasse in contatto con segmenti dell’impianto ad alta tensione. Il salvavita si attiva infine anche in caso di sovraccarico. Esisto diverse tipologie di salvavita e sono anche diversi i modi in cui è possibile riarmarlo una volta che è scattato. Per approfondire questa parte vi rimando ad un articolo sul sito https://impianti.tech che ne parla dettagliatamente, dove inoltre scoprirete anche che i moderni interruttori magnetici differenziali sono connessi alla rete Wi-Fi e tramite app è possibile gestirli da smartphone.

Si è staccato il salvavita: che fare?

La prima cosa da fare nel momento in cui dovesse staccarsi il salvavita è individuare quale tra tante possa essere la causa che abbia attivato il meccanismo. Cerchiamo quindi di capire se in effetti in casa o in ufficio non ci siano troppi apparecchi elettrici in funzione nello stesso momento. Se la risposta fosse affermativa, ovviamente, non dovremo far altro che staccarne uno o due, almeno per qualche minuto, e quindi riattivare il salvavita.

Qualora però sia evidente che il meccanismo non si sia azionato a causa di un sovraccarico, potremmo avere a che fare con problemi un po’ meno semplici da risolvere. Innanzitutto dovremmo soffermarci a controllare tutte le apparecchiature collegate alle prese: attenzione all’odore di bruciato o a piccole nubi di fumo. Se si dovesse sospettare che qualche elettrodomestico sia andato in corto, il suggerimento sarebbe quello di contattare subito un elettricista e di non toccare il salvavita. Una volta sicuri che non ci siano danni di sorta all’impianto e che maneggiare  le prese degli elettrodomestici non possa essere pericoloso, proviamo a staccarle tutte, ovviamente con estrema prudenza, ed a ricollegarle una per una a salvavita acceso. Se una di esse farà scattare nuovamente il dispositivo sarà evidente che il problema è connesso all’elettrodomestico in sé o alla presa a cui è collegato. Insomma: dovremo comunque chiamare l’elettricista, ma avremo arginato il danno e, nel frattempo, ci sarà consentito usufruire della corrente.

Attenzione anche a lampadine e portalampade: a volte sono in grado di mandare in tilt l’intero impianto! Se il salvavita è entrato in azione durante un temporale il problema, molto probabilmente, risiederà in uno sbalzo di tensione di cui  potremo evitare in futuro gli effetti nefasti collegando al salvavita un semplice scaricatore. Infine in caso di cavi elettrici scoperti o evidente malfunzionamento di alcune parti del quadro elettrico si dovrà nuovamente contattare un professionista: assolutamente vietato il fai da te!

Manutenzione: mai trascurarla

Perché il salvavita sia sempre efficiente e perché si possa avere la quasi certezza di non incappare in pericolosi incidenti elettrici, è bene attuare una periodica manutenzione dell’impianto e del dispositivo in esame.

Una prima verifica dello stato di conservazione di quest’ultimo può essere tranquillamente effettuata dai non addetti ai lavori: basterà premere la “T”, vale a dire il tasto per il test, mensilmente. Se il salvavita è, per così dire, ancora in salute quest’azione farà saltare la corrente, diversamente dovremo subito pensare all’ingaggio di un buon elettricista.

Indispensabile è anche verificare che il salvavita di casa sia adatto tanto all’impianto qui presente quanto al tipo di consumi abitualmente registrati dagli utenti. Ciò servirà anche a verificare la tariffa per l’energia elettrica ed, eventualmente, ad adeguarla ai nostri bisogni risparmiando qualcosa in bolletta o periodiche seccature.

Questo sito utilizza cookie tecnici per migliorare la tua navigazione. Clicca su Informativa cookie se vuoi saperne di più e su Accetto per dare il tuo consenso. Informativa cookie

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi