La storia della bicicletta è affascinante ed interessante perché percorre i secoli e attraversa i tempi. Dai primi modelli, pesanti e difficili da gestire, alle biciclette elettriche sempre più diffuse, le due ruote appassionano da sempre gli uomini.
In questo articolo scopriamo e ripercorriamo la storia di uno dei mezzi per spostarsi più amati, utilizzato ogni giorno da milioni di persone nel mondo.
Evoluzione della bicicletta nella storia
Ecosostenibile perché non inquina, alleata del benessere e di uno stile di vita sano, la bicicletta è uno dei mezzi per muoversi preferiti dalle persone. La sua è una storia lunga che dai primi prototipi giunge ai nostri giorni, seguendo lo sviluppo e le innovazioni della tecnologia. Navigando oggi in un sito di vendita di bici online come Mognettibike, troviamo city bike, mountain bike, bici da trekking, bici gravel e bici elettriche ma la storia della bicicletta inizia con ben altri modelli, come vediamo di seguito.
Dalla bici di Leonardo al Celerifero
Leonardo da Vinci nel 1490 aveva dato vita ad un progetto che prevedeva un mezzo mosso sia dalla forza dell’uomo che da quello delle leve. Non divenne mai realtà ma rimase un disegno e solo nel 1791 fu realizzata quella che possiamo definire la prima bici della storia. E’ il Celerifero, un mezzo in legno senza pedali e senza sterzo, che andava spinto con i piedi stando seduti. Ad inventarlo fu il conte francese De Sivrac.
Dalla Draisina al Velocipede
Nel 1817 nasce la cosiddetta Draisina, un mezzo che assomiglia un po’ di più ad una bicicletta come la conosciamo noi oggi, dotata dello sterzo alla ruota anteriore. Il suo nome è dovuto al barone Von Drais, un nobile tedesco che la mise a punto. Si trattava di un mezzo di circa 22 kg di peso con cerchioni in acciaio e il telaio in legno.
La bici con una sorta di pedali appare grazie all’intuizione di un fabbro scozzese che intorno al 1840 apporta questa modifica. Ma è solo nel 1861 in Francia che viene realizzato il primo velocipede. La bici ha manubrio, pedali, freni ed è quella passata alla storia con il nome “cavallo di ferro”.
Il velocipede e le gare di velocità
Il velocipede è un mezzo curioso e al suo fascino è difficile resistere, anche se appare ancora tutt’altro che sicuro, visto che richiede molto equilibrio per non rovesciarsi. Ciò non impedisce la nascita delle prime gare, con relative scommesse al seguito.
Sembra impossibile pensare a delle corse su questi mezzi, anche considerando la precarietà delle strade, sconnesse e piene di buche. La voglia di spostarsi su un mezzo per quei tempi così innovativo ha prevalso e la bici è diventata un mezzo per divertirsi. Per i lunghi spostamenti però si continuavano ad usare i cavalli.
Dalla Boneshaker alla Rover Safety
La Boneshaker, letteralmente spaccaossa, fu inventata verso la metà dell’Ottocento dalla ditta Michaux. Si trattava di una bicicletta molto pesante, il cui peso si aggirava sui 45 kg. Piacque molto ed ebbe una notevole popolarità, anche se era molto difficile da guidare. In origine era costituita da una struttura in metallo rigida e da un sedile a molle, poi in seguito venne completata con cuscinetti a sfera e ruote in gomma.
Nel 1880 viene prodotta la Rover Safety, una bici a tutti gli effetti. E’ grazie alla trasmissione a catena e alle ruote più piccole che il mezzo diventa più simile alla bici che conosciamo oggi. Poi arriva la prima gomma con camera d’aria: è il 1888 e la bicicletta così ammodernata diventa un mezzo sempre più amato, tanto che scendono anche i prezzi.
Dalle Bmx alle mountain bike
A cavallo degli anni Sessanta e Settanta, anni del boom economico, fanno la loro comparsa le BMX. Sono bici strutturate per percorsi difficili che tanto hanno successo anche perché si ispirano alle moto da cross. Pur essendo privi delle sospensioni, i primi modelli piacquero molto e in seguito vennero realizzati in materiali più leggeri come l’alluminio. Oggi la BMX conta campionati mondiali e tante gare (vedi qui) in cui si sfidano gli appassionati di questa bicicletta, che permette di compiere evoluzioni davvero impressionanti.
Gli anni Ottanta sono quelli in cui nascono le mountain bike, mezzi adatti a percorsi sterrati e sconnessi. Attualmente le mountain bike hanno freni, cambi di velocità e ammortizzatori.
Il rampichino, mountain bike tutta italiana
L’azienda Cinelli nel 1985 realizzò la prima mtb italiana, chiamata rampichino. La mtb era un prodotto realizzato in America, a differenza di tutte le bici che hanno visto la nascita in Europa. Il rampichino ebbe un grande successo tra gli amanti del fuoristrada e il suo nome fu preso in prestito da un uccello molto piccolo che aveva la caratteristica di arrampicarsi sugli alberi.
La bici elettrica
Chiudiamo questo viaggio in sella alla biciletta con l’ultima invenzione, la versione elettrica. Il terzo millennio è caratterizzato da nuova e indispensabile attenzione verso l’ambiente ed anche il mondo delle due ruote, pur essendo la bici un mezzo di trasporto sostenibile e pulito, si è evoluto. Le bici elettriche hanno un bassissimo impatto ambientale e sono comode per muoversi in città in modo green e senza fare troppa fatica.